Il mutuo soccorso come lo intendiamo oggi, nacque in epoca moderna, a partire dalla fine del ‘700 e soprattutto nell’800, in relazione ai processi storici legati all’industrializzazione.
La diffusione della rivoluzione industriale in Europa diede avvio a una serie di trasformazioni sociali. Moltissime persone migrarono dalla campagne alle città, per lavorare come operai nelle nuove grandi fabbriche in cui si concentrava la produzione industriale. L’Italia, a differenza di altri Stati europei come l’Inghilterra o il Belgio, era ancora un Paese per la maggior parte agricolo, tuttavia il processo di inurbamento della popolazione, si verificò anche da noi, soprattutto nelle città del nord.
La rivoluzione industriale creò la cosiddetta “questione sociale”. I salari degli operai erano al limite della sopravvivenza. I soffrivano la malnutrizione e vivevano in alloggi piccoli, sovraffollati e malsani. L’orario di lavoro arrivava anche a 18 ore al giorno senza ferie. Tali durissime condizioni di vita portavano facilmente ad ammalarsi. L’operaio che perdeva il lavoro o era impossibilitato a lavorare perché malato, non guadagnava più nulla. Il rischio di cadere nella povertà e nella miseria più estrema era sempre dietro l’angolo. Il pauperismo in aumento era una piaga che affliggeva l’intera Europa. Non esisteva quindi nessuna forma di servizio sanitario e non esisteva la pensione.
Per le famiglie operaie quindi, malattie e vecchiaia erano un grande problema, a cui diedero in parte risposta le società di mutuo soccorso. Queste sorsero come associazioni volontarie, spesso su base di categoria o di mestiere. A volte nacquero su basi territoriali, riunendo i lavoratori di un determinato paese o di un determinato quartiere operaio. Il loro scopo era quello di migliorare le condizioni materiali e l’istruzione dei ceti operai. Si trattava di una nuova forma di solidarietà reciproca, molto diversa dalla tradizionale beneficenza, con la quale le classi abbienti provvedevano ai poveri, ritenendola una sorta di dovere morale. Il mutuo soccorso era al contrario, una forma di auto-organizzazione e di solidarietà dal basso. Il socio operaio versava alla sodalizio una modica quota mensile, che garantiva a lui e alla sua famiglia sussidi in caso di malattia, di invalidità o di morte e, a volte, altri tipi di aiuto (prestiti, aiuti per l’educazione, per la nascita di figli, ecc.).
In questo contesto si inserì il mutuo soccorso tra i ferrovieri, con la fondazione di un primo sodalizio operaio nel 1862. Ma fu soprattutto importante la costituzione della società di mutuo soccorso fra macchinisti e fuochisti, fondata a Milano nel 1877, antenata di CesarePozzo.