La coesione sociale ai tempi del Covid-19

Articolo di · 7 settembre 2020 ·

Una giornata, quella dell’11 settembre a Reggio Emilia, per riflettere e promuovere soluzioni sulle varie tematiche della coesione sociale durante e dopo la pandemia, in attesa della quarta edizione dei Social Cohesion  Days prevista a maggio 2021

 

Organizzato da Fondazione Esay Care e Lab in Chiostri con la Mutua sanitaria Cesare Pozzo come socio
sostenitore, “La coesione ai tempi del Covid-19” è un evento voluto per indurre a una riflessione congiunta e creare relazioni tra i vari attori coinvolti, rielaborare e promuovere la progettazione dei servizi alla persona, dalla sanità all’istruzione, tenendo conto del ruolo della cooperazione sociale nella società del dopo Covid-19.

Nella cornice dei LAB in Chiostri di Reggio Emilia, interverranno quindi esponenti del mutuo soccorso, della cooperazione sociale, istituti bancari che si sono contraddistinti per la loro vicinanza al terzo settore, assicurazioni che sostengono il no profit, il mondo universitario, della ricerca e quello tecnologico.

Tra i punti di partenza per rielaborare e promuovere una diversa progettazione dei servizi alla persone ci sono le problematiche importanti emerse durante l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Fabio Diana – Direttore Fondazione Easy Care

“La pandemia non ha fatto altro che mettere ancora più a nudo le criticità presenti in meccanismi e sistemi radicati nel nostro paese in tema di servizi alla persona che significa sanità, non autosufficienza e servizi educativi – afferma Fabio Diana, direttore della Fondazione Easy Care – Questi processi, secondo il mio parere, hanno esaurito il ciclo per i quali erano stati pensati e programmati. Il nostro intento è di riflettere su quali nuovi servizi alla persona si possono offrire, capendo quali sono i ruoli nella riprogettazione di ciò che offre il terzo settore inteso nel senso più ampio possibile. Quindi non solo cooperazione e volontariato ma anche mutuo soccorso, sanità integrativa o mondo bancario e assicurativo.”

La definizione dei ruoli risulta quindi di fondamentale importanza nella creazione di nuove forme di collaborazione e nella riprogettazione di interi sistemi.

Per fare un esempio pratico – continua Diana – non credo che a fronte di ciò che sia successo nelle RSA e di ciò che si è modificato nel loro funzionamento, si possa continuare a operare così. E’ inevitabile che un cambiamento ci dovrà essere. Occorre quindi trovare il modo per diversificare l’offerta per fasce di bisogno molto più differenziate rispetto a ciò che invece sono oggi gli utenti di quelle strutture. È vero che quello della pandemia è stato un evento eccezionale, ma è anche vero che nel mondo ci sono infinite situazioni nelle quali determinate malattie generano situazioni endemiche nella popolazione e altre aree geografiche in cui alcune patologie non sono state estirpate. Non essere pronti, in una realtà come quella italiana e europea, a rispondere in maniera integrata e solidale tra gli stati a un evento eccezionale come questo e affrontarlo invece mettendo in clausura vecchi e bambini per un lunghissimo periodo di tempo, generando così situazioni di forte disparità, dà il senso che tutta la rete dei servizi sociali e alla persona vada modificata. Stessa riflessione andrebbe fatta sulla sanità privata alla quale è stata affidata gran parte della risposta sanitaria non riuscendo però a dare alcun contributo nel caso dell’emergenza sanitaria in corso. Occorrerà rafforzare le reti integrate pubbliche che non è sinonimo di gestione pubblica ma di ruoli sussidiari guidati da una regia nazionale, la sola in grado di fornire un disegno complessivo. Per troppi anni – continua Diana – si è pensato di riqualificare la spesa pubblica, che è significato tagli, a discapito dei servizi, senza avere un piano unitario ma solo gestendo dei pezzi di esternalizzazione in maniera burocratica. Risulta invece necessario un dialogo strutturato tra pubblico e interlocutori no profit, che non fanno profitto ma che generano una collaborazione in grado di dare il giusto valore alle capacità progettuali e di innovazione del terzo settore. Aggiungo anche che sarebbe utile che il mondo della sanità e dell’assistenza fosse gestito e regolato solo da soggetti no profit poichè, in tema di salute e autosufficienza (e non sto parlando di pubblico contro privato) non ci dovrebbe essere lucro.”

Portando invece l’attenzione su quello che ha funzionato nella gestione della pandemia rispetto ai servizi alla persona, Diana pone l’attenzione sulla capacità italiana di reazione, in virtù della presenza di un Sistema Sanitario Nazionale strutturato e gratuito che significa diritto della popolazione. Sistema invece non presente in altre nazioni europee o extra europee.

“Se ci fossimo trovati nella gestione della pandemia in una Paese senza una regia pubblica – afferma Diana – molto probabilmente la nostra capacità di contenere l’emergenza sarebbe stata inferiore, con danni superiori a quelli registrati come, ad esempio, l’impossibilità di riaprire le scuole. L’istruzione pubblica, negli anni, ha subito tagli economici molto importanti e questo ha generato situazioni nelle quali è difficile operare, come la chiusura di edifici scolastici e la conseguente creazione di classi con troppi studenti. Oggi, per affrontare la pandemia, avremmo bisogno di spazi più grandi che non abbiamo e ci ritroviamo a procedere per tentativi proprio perché non siamo strutturalmente attrezzati. Ribadisco che la pandemia ha messo a nudo alcuni processi già critici  e a chi auspica di tornare alla normalità io dico no, perchè ciò significa che l’emergenza sanitaria non ha insegnato niente e se la normalità è quella di prima non va bene riappropriarsene”.

Appuntamento dunque all’11 settembre per rimettere al centro del dibattito la coesione sociale, costruendo relazioni tra persone provenienti da settori e mondi diversi e accomunati dalla volontà di promuovere un futuro più equo per la nostra società.

I posti per partecipare alla giornata sono limitati e la prenotazione è obbligatoria. Per farlo occorre registrarsi su: https://doodle.com/poll/tcy6emu3v28yeq2t.

L’evento sarà trasmesso in diretta dalla pagina Facebook @socialcohesiondays, dalle 10 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 19:30.

Il programma e tutti i dettagli dell’evento sono disponibili al seguente link: https://2020.socialcohesiondays.com/

 


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