La Mutua sanitaria Cesare Pozzo è intitolata all’importante figura di uno dei suoi primi presidenti. Il macchinista ferroviario Cesare Pozzo dedicò l’intera vita alla causa del personale di macchina e dei ferrovieri, tanto che durante un’assemblea qualcuno disse che “Pozzo personifica la classe”, termine con il quale si indicava la categoria.
Cesare Pozzo nacque nel 1853 a Serravalle Scrivia, allora provincia di Genova. Nel 1874 fu assunto dalla SFAI (Strade ferrate Alta Italia) come fuochista, venendo presto promosso a macchinista. Da subito si adoperò per promuovere l’associazionismo mutualistico fra il personale di macchina delle ferrovie. Si iscrisse quindi alla neonata Società di mutuo soccorso fra i Macchinisti e i Fuochisti dell’Alta Italia e nel 1886 ne divenne presidente. Nel 1890 lasciò la carica formale della presidenza, conservando la guida politica del Sodalizio come capo della Commissione di propaganda.
Oltre a curare le attività più prettamente mutualistiche della Macchinisti e Fuochisti, Cesare Pozzo impegnò la Macchinisti e Fuochisti in un confronto con le compagnie ferroviarie, allora private, per difendere gli interessi del personale di macchina e rivendicare migliori condizioni salariali e di lavoro. La categoria godeva di redditi più alti rispetto agli operai dell’industria, ma era soggetta a durissime condizioni di lavoro e di vita; una parte del salario era inoltre variabile (competenze accessorie), consistendo in un sistema di premi volto a incentivare la produttività e spesso distorto da arbitri e soprusi da parte dei superiori.
Cesare Pozzo si impegnò moltissimo anche per far nascere il primo sindacato dei ferrovieri, obiettivo raggiunto nel 1894 con la costituzione della Lega Ferrovieri Italiani. Nello stesso periodo abbracciò gli ideali socialisti e li diffuse fra i colleghi e nel Sodalizio.
I suoi ultimi anni di attività, contraddistinti troppo spesso da un impegno eccessivo, furono divisi fra la propaganda del socialismo e le rivendicazioni dei ferrovieri. Il prezzo pagato per l’attività sindacale e politica fu però molto alto. Sempre controllato dalla Questura, venne sottoposto dalla compagnia ferroviaria a numerosi traslochi di sede, spesso punitivi. Per non tradire la categoria rifiutò la promozione a capo deposito. Per le esigenze della lotta trascurò la famiglia, dedicando il pochissimo tempo libero dal servizio alla causa dei lavoratori. Sostenne per anni intensissimi ritmi fisici e intellettuali, dovuti alle fatiche del macchinista e all’impegno profuso nelle conferenze e nella preparazione di innumerevoli scritti. Una vita logorante che lo portò ad ammalarsi di una grave forma di esaurimento nervoso.
Nel maggio 1898 scoppiarono i moti popolari per il caro pane e si scatenò la repressione del governo. A Milano il generale Bava Beccaris fece sparare coi cannoni provocando decine e decine di morti, mentre in tutta Italia si procedeva ad arresti indiscriminati. La Lega ferrovieri e la Macchinisti e Fuochisti vennero sciolte, le loro sedi occupate dall’esercito, i dirigenti arrestati o costretti alla fuga all’estero.
Cesare Pozzo in quei giorni era a Udine, in cura presso uno stabilimento idroelettroterapico. La sua casa di Livorno, dove risiedeva con la famiglia, venne perquisita e lui stesso ricevette la visita di un delegato di polizia. Dovette assistere così agli arresti di tanti amici e compagni e al crollo dell’edificio “eretto con tanto amore e sacrifici”. Già provato dalla malattia e temendo di venire anch’egli incarcerato, non resistette alla pressione e si suicidò il 15 maggio 1898, gettandosi sotto una locomotiva.
(a cura di Stefano Maggi con la collaborazione di Federico De Palo)
8 Commenti
Tiburzi Luciano
Nel 1974 ho iniziato a lavorare al deposito locomotive Roma smistamento. Dopo alcuni mesi ho organizzato una colletta a favore della famiglia di un giovane collega morto per malattia. Onestamente devo dire che non fu un risultato eclatante. Leggevo in bacheca della Mutua Pozzo che era riservata ai macchinisti e al personale viaggiante. Cominciai ad informarmi e chiedere del perché non allargare anche al personale di officina. Un bel giorno venne a cercarmi un macchinista: il compianto Berrettoni. Divenni così delegato della Mutua per l’ officina e diventammo un nutrito gruppo. Da allora non ho mai smesso di credere nella Mutua. Sono ancora iscritto.
Redazione
Buongiorno sig. Luciano,
grazie per il suo commento e per averci reso partecipi della sua esperienza personale con la Mutua Sanitaria Cesare Pozzo: anche grazie al suo contributo oggi tutti i cittadini possono iscriversi alla Mutua ed aiutarci a diffondere la cultura della mutualità ed i valori di solidarietà ed aiuto reciproco.
Cordialmente,
la Redazione
Salvia Giuseppe
Buongiorno sono Salvia Giuseppe sono un autista di bus dell’azienda Amat di Palermo, ringrazio chi ha pubblicato questo tratto di storia, che ha permesso a me di conoscere un po’ l’origine mi riferisco a Cesare Pozzo, possono sembrare piccole cose invece io per esempio non ci avevo mai pensato, una piccola riflessione adesso ho 61 anni mi avvicino alla pensione sono iscritto alla mutua da 28 anni da quando sono in Amat ho sempre pensato che è come avere la ruota di scorta in macchina ti auguri di non usarla mai, ma se ti capita di forare e non ce l’hai sono guai.un caro saluto
Redazione
Buongiorno sig. Salvia,
grazie per il suo intervento e per aver scelto di far parte di CesarePozzo da ormai quasi 30 anni. Come ha ben ricordato con il suo esempio, la storia del macchinista Cesare Pozzo e della nascita delle prime mutue in Italia sul finire dell’800 è ancora oggi valida ed in grado di offrire valide opportunità per un vero welfare di comunità in Italia ed all’estero. Per saperne di più, visiti il sito della Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità: http://www.fondazionepozzo.org/
Cordialmente,
la Redazione
Maurizio
Fate bene ricordare ogni tanto la storia di come è nata la Cesare Pozzo ,ma fate bene ricordare le motivazioni della sua nascita ,e penso che oggi bisogna impegnarsi sempre di più nel diffondere o principi della mutualità e della solidarietà .
Grazie
Redazione
Buongiorno sig. Maurizio,
grazie per il suo intervento e per aver posto l’attenzione sulle caratteristiche peculiari che da 140 anni contraddistinguono la Mutua Sanitaria Cesare Pozzo.
Cordialmente,
la Redazione
gino tofano
Uomo di altri tempi con VALORI MORALI che oggi purtroppo non esistono più.
Redazione
Buongiorno sig. Gino Tofano,
grazie per il suo commento in merito alle qualità del macchinista Cesare Pozzo, vero pioniere della mutualità in Italia.
Cordialmente,
la Redazione