Nel Museo virtuale del mutuo soccorso un universo di valori da riscoprire
Il Museo virtuale del mutuo soccorso è un progetto della Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità a cui Mutua Oggi ha già dedicato un articolo.
L’esplorazione delle stanze del museo evocano il vissuto di decine di società di mutuo soccorso, molte delle quali tuttora esistenti, dal qual emerge soprattutto un universo di valori di solidarietà quanto mai attuali e da riscoprire: i valori del “noi al posto dell’io”, come li definisce Stefano Maggi, presidente della Fondazione Cesare Pozzo e professore ordinario di storia contemporanea all’Università di Siena.
Lo stesso Maggi illustra con maggiori dettagli obiettivi e struttura del Museo virtuale del mutuo soccorso: “è importante ricordare prima di tutto, per chi non lo conosce, il valore del mutuo soccorso, che nacque con la rivoluzione industriale in città, paesi e campagne, come prima forma di tutela delle famiglie dagli eventi catastrofici, come decessi, infortuni, malattie. Le società di mutuo soccorso furono alla base dello stato sociale, anzi le tutele successive, sviluppate a partire da fine Ottocento nei vari Stati europei, presero spunto proprio dalle prime società di mutuo soccorso. Si tratta quindi di un fenomeno di grande valore culturale”.

Ferrovieri davanti alla sede della Società di mutuo soccorso fra Macchinisti e Fuochisti (l’attuale Mutua sanitaria Cesare Pozzo) nel 1905
Il mutuo soccorso ha già un museo storico a Pinerolo, dove nacque la prima società di mutuo soccorso in Italia, con cui questo nuovo museo virtuale si integra, in una ideale complementarietà, tra l’esperienza fisica e quella virtuale.
“La diffusione di internet – spiega Maggi – ha portato nuovi modi di fruizione della cultura, facendo nascere, tra le altre iniziative, anche i musei virtuali, che danno la possibilità di visite da remoto rimanendo a casa, o da farsi in qualsiasi luogo e momento, visionando il museo da dispositivo mobile. I musei virtuali possono integrare i musei fisici, oppure possono essere indipendenti, ma in entrambi i casi hanno lo scopo di conservare e rendere attuale la memoria di una tematica di rilievo per la storia”.
Il Museo virtuale del mutuo soccorso è articolato in schede divise per decenni, a partire dalla prima società di mutuo soccorso, quella citata di Pinerolo del 1848, per arrivare alla situazione degli ultimi anni. Sono riportati vari temi e diversi casi di società di mutuo soccorso, scelte sulla base della loro specificità e rappresentatività.
I contenuti storici del museo sono organizzati secondo una linea del tempo, con testi e immagini. “Lo scopo – aggiunge Maggi – è quello di avere non soltanto una valenza informativa e culturale, ma anche educativa rispetto al concetto di mutualità, che si è concretizzato storicamente attraverso specifiche forme e azioni”.
Il pubblico a cui la Fondazione Cesare Pozzo si rivolge è potenzialmente molto esteso perché la mutualità è un tema attuale e vivo nei nostri contesti quotidiani lavorativi, scolastici e sociali, rispetto al quale è importante creare o rafforzare una coscienza e sensibilità. “Il museo virtuale – dice Maggi – è rivolto a un pubblico ampio e non necessariamente esperto del tema, specialmente di giovani e studenti”.
Come accennato, dalle numerose schede del museo emerge un universo valoriale importante e quanto mai attuale: “rileggendole nell’insieme – specifica il presidente della Fondazione – ho trovato un mondo ricco di valori e d’iniziative, che erano fondamentali per la società locale e per gli ambienti di lavoro dove il mutuo soccorso si era sviluppato. Le attività delle società di mutuo soccorso andavano dai sussidi per malattia e infortunio, alle scuole serali, alle biblioteche sociali, al collocamento dei lavoratori, ai magazzini di consumo (antenati delle coop) e persino alle farmacie”.
Il principio cardine applicato dalla mutualità era, ed è, quello della “fraternité, una solidarietà vera e sentita, che oggi trova un riscontro pratico nei temi del welfare di comunità e aziendale”.
“Sono questi valori collettivi, al posto dell’egoismo individuale – conclude Maggi – che occorre conoscere e promuovere, perché sono alla base di una concezione migliore della società, che vale anche e soprattutto ai giorni nostri”.