Come e perché effettuare controlli periodici
Per tenere sotto controllo la propria condizione di salute è importante eseguire periodicamente gli esami del sangue. Essi sono in grado di evidenziare un’infezione in atto, verificare se alcuni organi interni – come il fegato e i reni – stiano funzionando correttamente e, così facendo, ci consentono di attuare controlli mirati per sospette allergie, intolleranze e malattie del metabolismo.
“Questi esami rappresentano le spie bioumorali che consentono all’organismo di verificare quanto rilevato “chimicamente” nel sangue per confrontarlo con il proprio stile di vita e provvedere a realizzare il cambio di comportamento che consente di vivere in piena salute” afferma il dottor Antonino Frustaglia, geriatra, gerontologo, cardiologo, nutrizionista e agopuntore.
Il sangue è fondamentale per la vita dell’uomo ed è costituito da una parte liquida (siero o plasma) e da una parte corpuscolata (globuli rossi, bianchi e piastrine). Attraverso i globuli rossi (eritrociti) il sangue porta ossigeno e nutrienti a ogni cellula del corpo e contestualmente riceve anidride carbonica e sostanze nate dal lavoro cellulare come elemento di utilizzo per le altre cellule o scarto del metabolismo cellulare da rimuovere. Trasporta, dunque, anidride carbonica e prodotti volatili ai polmoni che li emetteranno attraverso gli alveoli polmonari all’esterno del corpo per la loro eliminazione. Allo stesso tempo, il sangue si ricarica di nuovo di ossigeno per veicolarlo nuovamente a ogni cellula. “Una mancanza di globuli rossi può determinare anemia. Si parla di anemia sideropenia in caso di scarsità di ferro, noto minerale capace di legare e trasportare l’ossigeno nel globulo rosso e di anemia da carenza di B12, quando questa vitamina, in grado di realizzare il legame con l’ossigeno, è insufficiente. Analogamente possiamo rilevare la quantità di ferro (sideremia) o di vitamina B12 presente nel sangue con esami specifici”.
I globuli bianchi (leucociti) rappresentano i guardiani che difendono il nostro corpo da ogni aggressore esterno biologico (microbi, virus, funghi, parassiti, ecc.) o chimico (sostanze tossiche esterne). Ce ne sono di diversi tipi e potrebbe succedere che alcuni di essi aumentino o diminuiscano per malattie come i tumori liquidi del sangue (esempio: le leucemie). “I globuli bianchi possono preparare delle sostanze, dette anticorpi, utili per difenderci contro i batteri e neutralizzare le specifiche parti di microbi, virus o altre sostanze tossiche che si comportano come aggressori (antigeni)”.
Il sangue si compone anche di piastrine, chiamate anche trombociti, che sono le cellule preposte a garantire la coagulazione del sangue in caso di emorragie. Il numero di piastrine totale (detto PLT o piastrinocrito) ci orienta sullo stato di salute del sangue. “Sono prodotte nel midollo osseo – prosegue lo specialista – e da esso vengono rilasciate nel circolo sanguigno. La loro funzione è fondamentale per il normale processo di coagulazione durante il quale le piastrine formano degli aggregati in grado di “tappare” una ferita subito dopo che si è formata e prima che intervengano gli altri fattori della coagulazione. Se si verifica un danno dei vasi sanguigni o nei tessuti e inizia la perdita di sangue le piastrine, aderendo nella zona lesionata, si aggregano tra loro formando una sorta di tappo stabile che rimane sul posto, finalizzato a conservare i globuli rossi, tenendoli in circolo per la loro funzione vitale. Solo quando il danno è risolto smettono la loro funzione. Sono, infine, in grado di rilasciare fattori chimici che stimolano ulteriormente l’aggregazione di altre piastrine. La loro vita media è di 8-10 giorni: il midollo osseo, infatti, produce continuamente nuovi elementi per rimpiazzare quelli usati, consumati e utilizzati durante il sanguinamento. Se si abbassa il livello delle piastrine nel sangue è intuitivo che aumenti il rischio di incorrere in emorragie. Al contrario, un incremento di trombociti aumenta la predisposizione alla trombosi”.
Nella parte sierosa sono presenti tutti i costituenti micronutrienti quali vitamine, sali minerali e proteine capaci di avere molteplici effetti benefici per la salvaguardia del corpo stesso.
Per cogliere eventuali anemie carenziali o malattie infettive, infiammatorie e neoplasie del sangue, a cui si lega lo studio della funzionalità metabolica come glicemia, colesterolo totale, HDL colesterolo, LDL colesterolo, trigliceride e funzione tiroidea, sono consigliati gli esami del sangue di base detti di “routine”, riassumibili nella valutazione del test dei globuli rossi, bianchi e del plasma, sintetizzato nella dicitura emocromocitometrico con formula leucocitaria. “Un’altra analisi di base è la funzionalità epatica (GammaGT, GOT, GPT, Fosfatasi Alcalina, Elettroforesi delle sieroproteine) associata a quella renale e delle vie escretrici (elettroliti, creatinina azotemia uricemia ed esame urine). È utile, inoltre, esaminare lo stato infiammatorio generale del corpo attraverso la velocità di eritrosedimentazione (nota con la sigla VES), ossia la velocità con cui i globuli rossi si muovono attraverso un campo a bassa elettricità e la presenza di Proteina C Reattiva (nota come PCR), indicatore generale di stato infiammatorio del corpo”.
È buona norma valutare periodicamente il proprio stato di salute attraverso gli esami ematochimici. “Non esiste un tempo prefissato ma possono variare secondo le valutazioni del medico da una volta all’anno fino a una volta al mese e, in caso di necessità, anche settimanali fino a eseguirne alcuni quotidianamente per controllare alcuni indicatori che possono essere importanti. Orientativamente, da giovani bisognerebbe farli ogni tre anni circa e dopo i 40 anni, eseguirli annualmente. Nel caso in cui emergesse una piccola ipotesi di alterazione psicofisica o qualche variazione clinica del nostro equilibrio allora bisognerebbe studiare singolarmente quali siano le indagini e la frequenza di alcuni esami specifici” conclude Frustaglia.
2 Commenti
Aldo
Bravo Nino!
Redazione
Gentile Aldo, ci fa piacere che abbia apprezzato il contributo del dott. Frustaglia