Impatto ambientale e stampa: il caso della tipografia industriale di Modena, tra le prime aziende italiane per i volantini promozionali
Coptip è una cooperativa di Modena attiva da più di 100 anni nel settore della stampa, impegnata sul fronte della riduzione di impatto ambientale e nelle politiche di welfare aziendale.
Coptip è una tipografia industriale che utilizza la tecnologia di stampa offset, tutt’ora la più diffusa al mondo. Si tratta di un processo produttivo dall’elevato impatto ambientale e per questo la cooperativa si è data una propria regolamentazione in un’ottica di riduzione dell’impatto ambientale e di economia circolare.
“La stampa offset si basa sul connubio tra inchiostro a base solvente, acqua e prodotti chimici”, spiega Giuseppe Rovatti, presidente di Coptip. “Le industrie grafiche – aggiunge – sono aziende energivore, la movimentazione della merce avviene prevalentemente su gomma. Di contro la carta si presta meglio di altri materiali al recupero/riciclo in logica economia circolare e il settore grafico è quello che ha sviluppato a livello europeo le migliori best practice nei cicli produttivi per ridurre l’impatto ambientale”.
I numeri dell’azienda danno il senso dell’impatto ambientale della sua attività: 45 mila tonnellate di carta stampata ogni anno, 12 tir al giorno che entrano e 12 tir che escono con il prodotto finito, 1.000 kg di inchiostri e prodotti chimici, forni di essicazione ad alta temperature con emissioni in atmosfera, consumi energetici per 11 mila Mwh di energia elettrica, 1 milione metri cubi di gas naturale e 20 mila di acqua. “Coscienti di questo – specifica Rovatti – ed essendo noi stessi imprenditori della nostra cooperativa, da anni abbiamo sviluppato una sensibilità su questi argomenti”.
Il ciclo produttivo è sottoposto ad autorizzazione ambientale integrata secondo gli standard europei per il controllo e la prevenzione dell’inquinamento, il che comporta frequenti attività ispettive da parte dell’Agenzia locale per l’ambiente e autocontrolli sulle varie grandezze (rifiuti, emissioni, materie prime). L’azienda ha inoltre deciso di dotarsi di due certificazioni di processo su base volontaria: la certificazione FSC/PEFC per l’utilizzo di carta proveniente da foreste gestite in maniera responsabile che si richiama ai principi della gestione etica e responsabile delle risorse naturali e la certificazione ISO14001 per la tutela dell’ambiente.
“Ma – dice Rovatti – non basta un bollino sulla carta intestata: serve una attività quotidiana nella gestione del ciclo produttivo, nel controllo e nella prevenzione”. Cruciale è la tracciabilità di ogni fase. Negli ultimi anni sono stati effettuati investimenti per sostituire le apparecchiature elettriche con componenti a basso consumo e alta efficienza, autoproduzione di energia (ca. il 15% del totale), recupero calore dai macchinari per riscaldamento degli ambienti, spegnimenti e regolazioni controllate in automatico, utilizzo di tecnologie che richiedano minor utilizzo di prodotti chimici, separazione dello scarto per la massima valorizzazione e riciclo possibile.
Coptip si è dotata di indicatori che permettono di mettere in relazione i dati della produzione con i consumi delle materie prime, energia e rifiuti/scarti prodotti e adottare correttivi immediati nel processo produttivo e nelle manutenzioni degli impianti. Rovatti fa un esempio capitato di recente: “per un malfunzionamento di una manica a filtro che aspira la polvere di carta, abbiamo registrato un consumo anomalo dei compressori che producono l’aria compressa necessaria al funzionamento di tale apparecchiatura. Senza tale monitoraggio continuo sarebbero passati mesi prima di accorgersi di questo problema. Tutto questo comporta un minor impatto ambientale misurabile in CO2 equivalente e quindi un piccolo contributo per la sostenibilità nel nostro Pianeta”.
Le strategie aziendali per il futuro, secondo Rovatti, mirano a proseguire sulla strada di una miglior sostenibilità del processo produttivo, attraverso un uso responsabile delle risorse, riduzione dei consumi energetici, aumento dell’autoproduzione di energia elettrica.
Le politiche aziendali della cooperativa, oltre che sul lato della sostenibilità del ciclo produttivo, sono incentrate anche sullo sviluppo del welfare interno. Tutti i lavoratori, soci della cooperativa e non soci, sono assunti con contratto a tempo indeterminato e per i picchi produttivi sono utilizzati contratti in somministrazione, applicando gli stessi trattamenti economici e normativi dei dipendenti. “Il contratto integrativo aziendale – spiega Rovatti – fissa l’utilizzo di due forme di welfare: pensione integrativa con il fondo Previdenza Cooperativa con una integrazione a carico azienda pari al 3% della retribuzione, superiore a quanto prevede la normativa e il fondo sanitario integrativo Cesare Pozzo, recentemente rinnovato e potenziato in termini di coperture. Sono forme concrete di aiuto, che oltre alla retribuzione economica, consentono ai lavoratori di usufruire di benefici importanti attraverso piattaforme primarie per servizi di alto livello”.
D’altronde l’azienda nasce nel 1920 a seguito, si potrebbe dire, di un’operazione di worker buyout ante litteram, quando alcuni tipografi persero il lavoro e decisero di unirsi in cooperativa acquistando l’azienda dall’ex-datore di lavoro. Negli anni Ottanta Coptip si specializza nella stampa di volantini promozionali per la grande distribuzione organizzata e negli anni 2000 investe ulteriormente in macchinari e tecnologie di alto livello. Oggi la cooperativa dispone di tre rotative offset di grande formato, le più grandi del sud Europa, e si posiziona tra le prime aziende a livello nazionale nella stampa di volantini promozionali.
Coptip è una cooperativa di produzione e lavoro a mutualità prevalente, la maggioranza dei lavoratori sono soci della cooperativa. Per Rovatti, quello cooperativo, “è un modello complesso nella sua governance per gli aspetti di partecipazione e ricambio generazionale”.
“Prima di essere cooperativa – conclude – siamo impresa sul mercato ed in quanto tale deve operare per stare sul mercato in maniera competitiva: i nostri clienti ci giudicano per la qualità del prodotto e del servizio oltre che del prezzo. Il modello cooperativa offre però un vantaggio competitivo in termini di partecipazione e di impegno nella propria azienda. L’utile della gestione viene reinvestito in nuove tecnologie e per migliorare le condizioni di lavoro, economiche e non solo. E questo, nei momenti di difficoltà, consente di chiedere ed ottenere un impegno in più”.