Il ritorno alla natura della cooperitva sociale Liberi Sogni, per riscoprire saperi e tradizioni e sperimentare convivenze e cooperazione
Far rivivere una cascina del Settecento sul Monte di Brianza nel lecchese e trasformarla in polo di progettualità sociali, culturali e ambientali in cui incontrare la natura, riscoprire saperi e tradizioni legati alla terra, ma anche sperimentare convivenze e cooperazione. È l’obiettivo di Liberi Sogni, cooperativa sociale di Calolziocorte (LC) attiva sui territori di Lecco, Monza-Brianza e Bergamo.
La cooperativa ha negli anni sviluppato progetti educativi, sociali e culturali in diversi contesti, scuole, comuni, musei e continua a farlo, “ma – spiega Giulia Confalonieri, impegnata nell’area comunicazione e raccolta fondi – sentivamo forte il bisogno di un luogo tutto nostro che non dipendesse dal bando o dall’incarico di turno. Cercavamo un posto sul Monte di Brianza, luogo a noi molto caro perché è qui che dal 2010 realizziamo progetti di educazione in natura e tutela ambientale per minori, giovani e adulti in connessione con le associazioni locali, le amministrazioni comunali e le scuole”.
Nell’estate del 2020 i cooperatori di Liberi Sogni hanno scoperto Cascina Rapello sui monti vicino a Lecco, abbandonata e da ristrutturare, raggiungibile a piedi e immersa in nove ettari di terrazzamenti e boschi di castagno. “Ci è parso subito il luogo ideale – racconta Confalonieri – per accogliere tutte le nostre progettualità in una dimensione più quotidiana. Cascina Rapello è un sogno che diventa realtà”.
Il riferimento è alle numerose attività di Liberi Sogni, cooperativa che ha scelto la Mutua sanitaria Cesare Pozzo per la sanità integrativa dei propri collaboratori e che collabora con altre cooperative, associazioni, enti e università. Si tratta di progetti di educazione in natura, servizi culturali, animazione sociale, dai nomi evocativi: esplorazioni, fi(g)liere-incontri su castanicoltura e cerealicoltura, crazy bosco, mappe e museo di comunità.
La genesi della ricerca conclusasi a Cascina Rapello risale ai mesi di lockdown del 2020 che, prosegue Confalonieri, sono stati “l’occasione per ripensarci come cooperativa e ridiscutere i nostri sogni e obiettivi. Più tempo passavamo imprigionati in casa, più cresceva la voglia di uscire, di stare all’aria aperta, di compiere quel salto che coltivavamo nei cuori da tempo. Abbiamo sempre lavorato a contatto con il verde tra torrenti, boschi e sentieri di montagna, ma volevamo che il nostro rapporto con la natura assumesse un carattere quotidiano e non solo settimanale o stagionale, perché l’agricoltura richiede una relazione quotidiana, così come la cura degli animali”.
La cooperativa ha quindi acceso un mutuo e acquistato terreni e immobile. La cascina consente a Liberi Sogni di sviluppare nuovi progetti. Alcuni sono già partiti (percorsi di discipline artistiche per persone con disabilità, orto sociale-didattico in cui è possibile autoraccogliere i prodotti, eventi sportivi, culturali, artistici per bambini e ragazzi, corsi, laboratori per le scuole, centri estivi). Altri sono in cantiere o da sviluppare maggiormente, come “l’attività agricola e forestale – aggiunge Confalonieri – per la quale stiamo costituendo un gruppo di lavoro di giovani del territorio o una proposta educativa e didattica con l’impiego delle nostre quattro asinelle”.
Il progetto di ristrutturazione della cascina, per il quale la cooperativa ha lanciato una campagna di raccolta fondi, prevede un’aula didattico-formativa, un laboratorio di trasformazione dei prodotti della terra e del bosco, un magazzino per i prodotti agricoli, un’aula polifunzionale per concerti, conferenze e spettacoli, uno spazio di ospitalità per il pernottamento, uno dove pranzare e cenare. Tutto accessibile a persone con disabilità e passeggini, realizzato il più possibile con materiali naturali ed ecologici, autosufficiente dal punto di vista energetico.
Cascina Rapello, dicono a Liberi Sogni, è l’immaginazione e la pratica di mondi possibili, uno spazio di convivialità e armonia con la natura.