Ogni anno, il 16 ottobre, in oltre 150 nazioni, si celebra la Giornata mondiale dell’alimentazione. Un’occasione per ricordare l’anniversario della data di fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, FAO, istituita a Québec in Canada, il 16 ottobre 1945 ma, soprattutto, per sensibilizzare l’opinione pubblica su problematiche legate alla povertà, la fame, la malnutrizione nel mondo, la sicurezza alimentare e per diffondere diete nutrienti per tutti al fine di raggiungere l’obiettivo Fame Zero.
Ogni anno la Giornata è dedicata all’approfondimento di un tema che quest’anno è: “Le nostre azioni sono il nostro futuro. Un’alimentazione sana per un mondo #Fame Zero”.
Alcuni dati forniti di recente dal FAO riportano che 800 milioni di persone soffrono di fame, mentre oltre 40 milioni di bambini sono in sovrappeso. Due problematiche in contrapposizione ma della stessa gravità.
“L’alimentazione fin dai primi anni di vita è fondamentale per garantire una vita adulta sana e per ridurre il rischio di sviluppare obesità e malattie vascolari” – commenta
la Dott.ssa Marta Lacovich, Biologa Nutrizionista, già ricercatrice al Centro Cardiologico Fondazione Monzino di Milano – “Bisogna cercare di non introdurre nell’alimentazione del bambino troppe calorie, proteine di origine animali, zuccheri, lipidi e sale oltre ad abituarli sin da subito, al consumo di frutta e verdura, di legumi e cereali integrali. L’alimentazione va distribuita in cinque pasti al giorno ed equilibrata nell’introduzione di carboidrati, proteine e grassi”.
Negli ultimi decenni, in seguito alla globalizzazione, all’urbanizzazione e all’aumento del reddito, le diete e i modelli alimentari sono radicalmente cambiati: si è passati dal consumo di alimenti di stagione, soprattutto verdure e prodotti ricchi di fibre, a diete energetiche, ad elevato contenuto di amidi raffinati, zucchero, grassi, sale, prodotti trasformati, carne e altri alimenti di origine animale.
Sempre tra i numeri forniti dal FAO, ad oggi, oltre 672 milioni di adulti e 124 milioni di giovani tra i 5 e i 19 anni sono obesi.
“In Italia – continua la Dott.ssa Lacovich – l’INRAN si è occupato di stilare le linee guida per una sana alimentazione, indirizzate proprio ai consumatori, al fine di garantirne la salute e il benessere. L’invito è ad un maggiore consumo di cereali, legumi, ortaggi e frutta, al limitare gli zuccheri, bere acqua in abbondanza, non esagerare con il sale, limitare le bevande alcoliche, variare la scelta a tavola e scegliere grassi di qualità limitandone comunque la quantità”.
Una dieta scorretta, come riporta un documento del Fao, è una delle principali cause di morte in tutto il mondo per malattie non trasmissibili (MNT), tra cui patologie cardiovascolari, diabete e alcuni tipi di cancro.
“Molti alimenti sono importanti per consentire il ricambio cellulare, altri per consentire il corretto consumo energetico e altri ancora per le funzioni protettive – aggiunge la Dott.ssa Lacovich – “L’acqua, invece, è indispensabile per il normale svolgimento dei processi fisiologici nella digestione, nell’assorbimento e nel trasporto dei nutrienti: un’alimentazione varia e equilibrata è fondamentale per mantenersi in salute”.
Nella Giornata mondiale dell’alimentazione, grande importanza è data anche all’impatto ambientale dei cibi che si consumano, con l’invito a scegliere alimenti che tutelano sia la salute sia l’ambiente.
“Negli ultimi tempi sta aumentando l’attenzione ai cibi biologici grazie a una maggiore attenzione dell’individuo verso la salute e l’ecologia” – commenta la Dott.sa Lacovich – “Gli alimenti biologici sono prodotti senza inquinare grazie all’impiego di fertilizzanti naturali che non contengono OGM e la cui produzione non utilizza allevamenti intensivi. Da un punto di vista della salute, invece, chi consuma cibi biologici ingerisce meno sostanze chimiche. Come strumento a disposizione, il consumatore dovrebbe sempre scegliere prodotti freschi, di stagione evitando cibi preconfezionati o precotti”.