L’applicazione di questo metodo contribuisce ad aumentare in maniera significativa e concreta i livelli di autonomia, integrazione e benessere del bambino fondandosi su stimolo, risposta e rinforzo.
ABAcadabra, un vocabolo che rimanda alla magia e ad una dimensione nella quale i desideri possono realizzarsi, e anche il nome della cooperativa con sede a Genova nella quale qualcosa di prezioso, come la magia, avviene: i risultati raggiunti dai bambini autistici, e non solo, che frequentano il centro.
“La nostra cooperativa, nata nel marzo 2016 grazie al finanziamento ottenuto con la vincita del bando “Start up” promosso da Legacoop, si occupa principalmente di terapia riabilitativa ABA-VB – commentano le operatrici della cooperativa ABAcadabra – ABA è l’acronimo di Applied Behavior Analysis (in italiano Analisi Comportamentale Applicata) e deriva dall’analisi del

Staff ABAcadabra: Silvia Galleano, Rosa Sgorbani, Susanna Mazzucchelli, Roberta
Castello, Carlotta Berti, Eleonora Bruzzone
comportamento di Skinner (1953). Il termine VB (Verbal Behavior) fa, invece, riferimento al libro omonimo sempre di Skinner del 1957, in cui l’autore fornisce un’analisi funzionale del comportamento verbale, ovvero studia la relazione tra eventi antecedenti (A), comportamento verbale (B) e conseguenze (C), mettendo in evidenza somiglianze e differenze tra il comportamento in generale e quello verbale in particolare, definito da lui come un tipo di atteggiamento rinforzato attraverso la mediazione di una persona che ascolta. Secondo Skinner – continuano le operatrici – il repertorio completo del linguaggio è composto da differenti tipi di elementi sia del parlante e sia dell’ascoltatore e, pertanto, è possibile costruire il comportamento verbale nello stesso modo con cui si costruiscono e trattano gli altri”.
Il metodo ABA-VB (Applied Behavior Analysis – Verbal Behavior / Analisi applicata del comportamento – Comportamento Verbale) è una metodologia scientifica di origine anglosassone, recentemente riconosciuta anche dal Ministero Italiano della Salute, non applicata solamente alla sfera dell’autismo poichè presenta delle peculiarità che lo rendono idoneo a rispondere in maniera considerevole anche a problematiche differenti quali la dislessia, la sindrome di Down, l’ADHD (disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività) oltre a diverse malattie rare.
“Gli studi condotti a favore di questa metodologia – continuano le operatrici – evidenziano come in poco tempo si possono raggiungere obiettivi di un significativo miglioramento come, ad esempio, l’apprendimento senza errori, il perseguimento di rapidi progressi, il decremento delle condotte disadattive e il parallelo incremento delle condotte socialmente adeguate. E’ proprio per tutto questo importante scenario che abbiamo deciso di portare a Genova questa metodologia e renderla accessibile a più persone possibili.”
Lo stimolo, la risposta e il rinforzo sono i concetti centrali della terapia ABA-VB. A differenza delle altre teorie che si fondano su studi che lavorano sulle variabili soggettive come il pensiero e la coscienza, la terapia scelta e applicata dalla Cooperativa ABAcadabra si basa sulla relazione tra variabili ambientali osservabili e altri eventi (sempre percepibili) che influenzano il soggetto. Inoltre, rispetto a tematiche quali l’integrazione sociale e l’inserimento scolastico e lavorativo, l’applicazione del metodo ABA-VB aumenta in maniera significativa e concreta i livelli di autonomia, di integrazione e di benessere. Il raggiungimento di tali obiettivi, inoltre, rende le persone competenti e socialmente integrate, aspetto che, tra gli altri, contribuisce a ridurre notevolmente i costi di gestione sia per la famiglia e sia per il Sistema Sanitario Nazionale.
Il nucleo familiare e tutte le persone che ruotano attorno al bambino sono gli altri perni importanti su cui punta la cooperativa ABAcadabra. “Lavorare con chi interagisce o vive con il bimbo – commentano le operatrici – risulta fondamentale sia per migliorare l’efficacia della terapia e sia per la qualità della vita quotidiana dei genitori. Andando a lavorare sull’ambiente che ruota attorno si riesce a intervenire su aspetti fondamentali come la gestione dei comportamenti problema che, una volta estinti, migliorano notevolmente il tenore di vita del bambino e della famiglia, oltre alla relazione con la scuola”.
La prima applicazione del metodo ABA in soggetti autistici risale al 1960 per opera di Lovaas che mise in atto degli interventi utili a diminuire gravi comportamenti problematici e stabilire un linguaggio comunicativo. Da qui si aprì la strada a numerose ricerche che portarono all’applicazione sistematica ed intensiva dei principi comportamentali di base e all’uso di tecniche e procedure che diedero vita ad un modello di intervento dimostratosi di grande efficacia per i disturbi dello spettro autistico.
Tanti anni di ricerca hanno, inoltre, portato in evidenza l’efficacia di questo metodo nel ridurre i comportamenti disfunzionali e nel migliorare e aumentare la comunicazione, l’apprendimento e i comportamenti socialmente appropriati.
“Di storie positive da raccontare ne abbiamo moltissime – affermano le operatrici del centro – Abbiamo preso in carico bambini altamente problematici (a volte anche violenti sia verso se stessi e sia verso gli altri) che, nel giro di qualche mese, hanno realizzato progressi eccezionali, o anche piccoli pazienti arrivati da noi che non parlavano e che adesso, invece, riescono ad esprimersi verbalmente in maniera ottimale”.
La cooperativa ABAcadabra non si rivolge solo a bambini affetti da autismo ma si occupa di problematiche di autonomia di comunicazione e relazione di bimbi di tutte le età applicando, oltre alla terapia ABA-VB, anche altri metodi come il Baby Signs®. “Si tratta di un originale programma di comunicazione gestuale, sempre in accompagnamento al linguaggio verbale, nato trent’anni fa negli USA dalle ricerche delle psicologhe Linda Acredolo e Susan Goodwyn sui comportamenti spontanei di neonati e di bambini molto piccoli, e codificato negli anni successivi grazie agli approfondimenti sostenuti dal National Institute of Health – affermano le operatrici della cooperativa – Il Programma Baby Signs® permette al bambino di “parlare” con l’altro prima che abbia imparato a parlare e facilita la comunicazione adulto-infante grazie alla condivisione di semplici segni. Abbiamo un programma di affiancamento alla genitorialità in grado di sostenere le famiglie con workshop e interventi domiciliari ad hoc. Inoltre, fa parte del nostro staff una psicologa che si occupa dei ragazzi nell’età adolescenziale e che prende in carico, a 360°, tutto ciò che questo delicato periodo di vita comporta: rapportarsi con il gruppo dei pari, con i genitori, con la scuola o con il lavoro”.